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«La stanza è grande, arieggiata, e si sente quell’inconfondibile odore di disinfettante. Tanti dicono che non ci fanno nemmeno caso, ma per me era la prima volta e quasi me lo sento ancora addosso. Poi la vedo, è un’emozione forte che mi fa dimenticare tutto il resto. Un infermiere mi dice che posso avvicinarmi. Faccio un passo in avanti, le gambe sono incerte per l’agitazione eppure l’ho vista sempre, da sempre. Mi ha cresciuto lei, sono cresciuto con lei. È tutto strano, diverso, a tratti disumano ma al tempo stesso è tutto avvolto nell’amore, nel calore di un abbraccio. Le braccia alzate sotto lo scialle di lana sono quelle di mia nonna, le braccia tremanti sono le mie. Fra di noi un telo di plastica trasparente. C’è chi pensa che sia una barriera, io no. Io credo che sia una finestra sul mondo di quei sentimenti, di quei gesti che non possiamo dimenticare. Il telo si appanna, cattura il calore di quel momento. Noi ci guardiamo e sul quel telo appannato disegno un cuore. La plastica non è mai stata così umana, così viva».
Questa pandemia ha cambiato prospettive, aprendo punti di vista diversi, forse inosservati fino a poco fa. E di colpo ci siamo resi conto che plastic is all around e che questo non fa più pensare a qualcosa di dannoso per l’ambiente ma, al contrario, a qualcosa di indispensabile. La differenza la fa l’uomo, a permetterci di fare la differenza però è proprio la plastica. Eh sì, perché è diventata una componente essenziale nella nostra vita di tutti i giorni a cominciare dal settore medico-farmaceutico.

La plastica nel settore medico-farmaceutico

I materiali plastici utilizzati nei dispositivi medici e negli imballaggi farmaceutici svolgono un ruolo chiave nella fornitura di prodotti sicuri. A livello globale si stima un utilizzo di circa 10 milioni di tonnellate di plastica in ambito sanitario e questo volume è in costante crescita. Questo perché le materie plastiche offrono protezione, praticità e funzionalità che pochi altri materiali possono garantire. È facile dire di no a una cannuccia al ristorante, un po’ meno rinunciare alla plastica mentre si è privi di sensi legati a un tavolo operatorio. Sacche trasfusionali, protesi vascolari, cateteri, respiratori, occhiali protettivi, provette, contenitori, siringhe monouso,… la plastica garantisce trasparenza e basso livello di contaminazioni. Insomma, l’ambito sanitario è uno di quelli in cui la plastica è più presente in assoluto. Una delle ragioni del largo uso che si fa di questo materiale, infatti, è perché si configura come particolarmente adatto al mono-utilizzo e impedisce la contaminazione e la trasmissione di germi, infezioni e batteri. Ma non solo. Grazie alle nuove tecnologie, la plastica può essere utilizzata per scopi ancora più complessi, come ad esempio la realizzazione di protesi innovative e di efficaci sostituti di gessi e tutori tramite anche la tecnica della stampa 3D.
La plastica nel settore medico-farmaceutico

La plastica nell’automotive

Dal settore medico-farmaceutico a quello dell’automobile: anche qui, è il caso di dirlo, lo sviluppo della lavorazione e dell’uso della plastica ha fatto tanta strada.

Nell’automotive, per esempio, l’utilizzo della plastica al posto dell’acciaio (per molte parti) ha permesso di ridurre notevolmente il peso dei veicoli, a tutto vantaggio dei consumi di carburante e, dunque, delle emissioni, sia durante il ciclo di vita del prodotto, sia durante la fase di produzione. L’utilizzo di plastica fa risparmiare in media 750 litri di carburante nell’intero ciclo di vita del mezzo. E se oggi i veicoli sono costituiti per il 20-25% da materie plastiche, l’avvento dell’auto elettrica e connessa porterà questo valore al 30%. Inoltre, la plastica giocherà un ruolo fondamentale non solo per incidere sull’alleggerimento del peso ma anche sulla costruzione stessa dei nuovi sistemi di guida, tecnologici e di sicurezza. Le plastiche dovranno aiutarci a risolvere molti dei problemi legati alle batterie elettriche, ma anche a realizzare dispositivi di connessione leggeri e facilmente integrabili. Il loro contributo sarà rilevante anche nell’illuminazione degli interni e nella realizzazione degli strumenti di bordo touch screen.

La plastica nell’automotive

L’auto elettrica iMilani

La plastica in edilizia

Per quanto concerne l’edilizia, le plastiche rendono più gradevoli, comode, sicure ed efficienti tutte le opere edili pubbliche e private. Scelta vantaggiosa anche in termini ecologici grazie a resistenza, leggerezza, flessibilità, igienicità, economicità, riciclabilità, efficienza energetica. Inoltre, la loro versatilità, durabilità, facilità di installazione, bassa manutenzione e resistenza alla corrosione sono plus da non sottovalutare. Ulteriori ambiti di crescente interesse, che richiedono il contributo innovativo dell’industria chimica, sono l’isolamento acustico così come quello termico, i sistemi per il rinforzo strutturale con finalità antisismiche, la bonifica dei siti industriali e non inquinati. Negli ultimi 60 anni, l’uso della plastica per i tubi ha avuto uno straordinario sviluppo. Rispetto ai tubi fabbricati con altri materiali, quelli in plastica presentano un elevato rendimento energetico oltre alla longevità ed alla facilità di installazione e manipolazione.

La plastica per il packaging alimentare

Parli di plastica, pensi al monouso, al trasporto, alla praticità e di conseguenza si apre una riflessione anche sul mondo del packaging alimentare.
La plastica preserva la freschezza, facilita la conservazione degli alimenti, protegge dagli elementi esterni. Il 50% dei prodotti alimentari nei Paesi meno sviluppati si deteriora tra la raccolta e il consumo per il mancato utilizzo di imballaggi di plastica. Nei paesi “packaging oriented” il deterioramento di cibo si riduce a meno del 3%. Qualche esempio? Se non confezionate, il 27% delle mele vendute deteriorano prima del consumo, i cetrioli venduti con pellicola aumentano la loro conservazione di 14 giorni, mentre la carne di 10. In pratica si riducono gli sprechi, si “allunga la vita del cibo” e si facilita la nostra quotidianità. I consumatori sono molto sensibili alle notizie riguardanti la plastica. Questa attenzione alla sostenibilità deriva dall’esigenza di maggiore etica e qualità o da timori per il futuro. Il packaging dei prodotti è il primo fattore di sostenibilità su cui viene valutata un’azienda e qui torniamo alla frase di partenza: la differenza la fa l’uomo, a permetterci di fare la differenza però è proprio la plastica, il cui uso è ancora irrinunciabile.
Cassette in plastica iMilani contengono alimenti

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La plastica è riciclabile all’infinito?

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