Viaggio alla scoperta dell’inquinamento da plastica in Africa
Un’ultima occhiata per vedere se c’è tutto quello che serve, almeno quello che pensi possa servire. Poi il rumore della zip dello zaino che si chiude, a fatica. Uno sguardo fuori dalla finestra, in cortile, dove c’è la Yamaha Ténéré 700 che aspetta solo di partire… E quel momento è arrivato!
Il Progetto Africa Plastic Road, che prevede l’attraversamento del continente africano da nord a sud, seguendo la costa occidentale, pende ufficialmente il via con Edoardo Alberti e Sebastiano Busolin in sella e con iMilani al loro fianco.
Il Progetto Africa Plastic Road
Un viaggio che racconterà e documenterà, chilometro dopo chilometro, la grave situazione dei rifiuti di plastica in molte zone dell’Africa. Il Continente Nero è diventato negli anni un “Contenitore Nero”: terre, intere aree a perdita d’occhio sommerse di materiale plastico che inquina e che soffoca uno dei più grandi polmoni del nostro pianeta. L’Africa detiene il primato per il maggior numero di discariche a cielo aperto e la plastica finisce col mescolarsi al terreno oppure all’aria, venendo bruciata in falò nocivi per l’ambiente e la popolazione.
«Nessuno di noi ha davvero un’idea chiara della situazione che c’è in Africa, del livello di inquinamento e di plastica abbandonata nelle zone abitate come in quelle più remote. Attraverso le immagini e le storie di Edoardo e Sebastiano, vogliamo fare chiarezza e farci chiarezza per capire il problema e per trovare possibili soluzioni che possono prevedere il riciclo intelligente e responsabile dei materiali plastici.
In sostanza vogliamo ricalcare l’iniziativa che abbiamo promosso e portato avanti con Sea Shepherd e Alessia Zecchini in difesa del mare. Insieme, una volta compresa la portata del problema legato all’inquinamento delle acque è nato il progetto “Sea Turtle Crates” per la realizzazione di cassette in plastica con reti da pesca abbandonate e recuperate nei nostri oceani. È stato, ed è tutt’ora, un progetto che ci ha regalato grandissime soddisfazioni e ci ha permesso di dare un significato diverso al concetto della presenza di plastica nei mari: la plastica non è “il male”, il problema è quando viene usata male.
Con “Africa Plastic Road” vogliamo esplorare il problema da dentro, farlo capire a tutti fino in fondo per creare consapevolezza, incoraggiare azioni concrete per affrontare il problema e riciclare parte dei rifiuti in plastica, trasformandoli in risorse utili per la popolazione locale. Può nascere davvero un grande progetto di aiuto per l’Africa… Noi ci crediamo e siamo pronti a vivere questo viaggio insieme a Edoardo e Sebastiano» – Roberto Milani, CEO di iMilani
La zip che si chiudeva e che a fatica riesce a contenere tutto quello che c’è nello zaino era quella di Edoardo Alberti. Lo sguardo alla moto era il suo e racchiude un mix di spregiudicatezza, coraggio, paura e fiducia… Il viaggio è lungo, le insidie sono tante e come in un Monopoli dove a lanciare i dati è il destino, gli imprevisti non mancheranno.
«Io e Sebastiano siamo pronti a “non essere pronti”, nel senso che un viaggio come questo non può essere programmato ma solo vissuto e affrontato. Ci sono troppe incognite, troppi fattori che potranno incidere cambiando i nostri piani… Ma arriveremo a Città del Capo, in Sudafrica! Questo viaggio non è un’avventura, è una responsabilità che vogliamo condividere con iMilani per provare davvero a cambiare le cose». – Edoardo Alberti
È l’alba del 14 settembre 2024. I motori delle due Yamaha Ténéré 700 si accendono… si parte!
To be continued…