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Microplastiche: come si dispergono nell’ambiente

Ogni giorno ingeriamo involontariamente microscopiche quantità di plastica, che prendono il nome di microplastiche.

Questo perché vengono rilasciati nell’ambiente piccolissimi frammenti di questo materiale. Un processo che alla lunga porta le microplastiche direttamente nella filiera alimentare e di conseguenza nelle nostre tavole, per poi arrivare nel nostro stomaco.

La quantità di plastica che introduciamo senza nemmeno rendercene conto è poca durante la giornata, ma diventa importante se consideriamo un periodo di tempo più lungo. Basti pensare che in una sola settimana si arriva a più di 5 grammi, il peso appunto di una penna o di una carta di credito.

Come vengono rilasciate le microplastiche nell’ambiente?

A questo punto è importante capire l’origine del fenomeno per poi valutare le possibili soluzioni per evitarci questo pericoloso rituale a cui siamo costantemente sottoposti. Le microplastiche vengono rilasciate nell’aria principalmente per due motivi.

1. Microplastiche da erosione di rifiuti abbandonati

Le microplastiche vengono prodotte dall’erosione di oggetti in plastica abbandonati nell’ambiente, come per esempio bottiglie, reti da pesca e sacchetti in plastica. Oggetti di uso assolutamente comune che se abbandonate rendono ancora più preoccupante il fenomeno.

2. Microplastiche presenti in alcuni prodotti

Alcuni prodotti di uso quotidiano sono composti da microplastiche che vengono rilasciate direttamente nell’ambiente. È il caso di alcuni dentifrici, creme da barba, scrub per il viso e molti altri. In questi casi i frammenti vengono rilasciati direttamente in natura e nei sistemi idrici tornando a scorrere nei nostri rubinetti di casa.

Ci sono poi gli indumenti sintetici che contengono fibre plastiche (come poliestere, acrilico e poliammide) che si possono disperdere nell’ambiente durante il lavaggio. Si stima addirittura che il 35% delle microplastiche presenti nei mari provengano proprio dagli indumenti. Anche questo è un dato che ci spinge a riflettere sui capi di abbigliamento che acquistiamo.

Qual è l’impatto delle microplastiche nell’ambiente?

A causa delle loro dimensioni, le microplastiche non riescono a venire bloccate neanche dai più tecnologici sistemi di filtraggio. Di conseguenza, questi frammenti finiscono in mare dove vengono poi ingeriti dalla fauna. Si stima che il 15-20% delle specie marine che finiscono nelle nostre tavole contengano microplastiche. Sebbene gli effetti siano ancora ignoti, il problema è evidente e di reale importanza.

Come possiamo comportarci?

A questo punto è giunto il momento di reagire: cosa possiamo fare tutti noi per limitare la diffusione delle microplastiche?

Prima di tutto prediligere prodotti riutilizzabili e riciclabili, usando la plastica solo quando diventa strettamente necessario. È altrettanto importante scegliere prodotti di uso quotidiano, dalla cosmetica all’abbigliamento, che non contengano microplastiche. Per questo è importante leggere con attenzione le etichette dei prodotti che selezioniamo. Infine, per minimizzare il rilascio di microplastiche nell’ambiente sarebbe ottimale lavare gli indumenti a basse temperature.

Si tratta di accorgimenti che non limitano significativamente la nostra vita. Ma per l’ambiente e per il nostro futuro sono dei grandi passi in avanti verso la sostenibilità e la tutela della natura.

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