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Di cosa è fatta la plastica? La composizione della plastica ha una storia affascinante che risale ad oltre un secolo fa. Il suo primo antenato è la celluloide, inventata nel 1863 e derivata dalla cellulosa, un composto naturale estratto dalle piante. Tuttavia, la svolta decisiva avviene all’inizio del ‘900 con l’invenzione della bachelite, la prima plastica completamente sintetica, ottenuta da combustibili fossili come il petrolio e il gas metano.

La plastica sintetica si è affermata definitivamente durante la Seconda Guerra Mondiale, quando veniva impiegata per la produzione di equipaggiamenti e materiali bellici. Dagli anni ’60, è entrata nelle case di tutti sotto forma di imballaggi, bottiglie, dispositivi elettronici e molto altro.

Il processo di produzione della plastica

La produzione della plastica richiede diversi passaggi, che possono essere suddivisi in cinque fasi principali:

  1. Estrazione di petrolio o gas: La plastica è prodotta a partire da materie prime fossili come il petrolio e il gas naturale.
  2. Raffinazione: Attraverso complessi processi chimici, le materie prime vengono trasformate in composti intermedi come etilene e propilene.
  3. Polimerizzazione: In questa fase, i composti intermedi vengono trasformati in polimeri, lunghe catene molecolari che costituiscono la base della plastica.
  4. Taglio della resina: Il materiale plastico viene tagliato in resine o granuli pronti per essere spediti alle aziende di trasformazione.
  5. Lavorazione del prodotto finito: Le resine vengono fuse e modellate per creare prodotti finiti come bottiglie, sacchetti, contenitori e molto altro.

I 7 tipi di plastica più comuni

Nelle nostre case possiamo trovare sette tipi principali di plastica, che possiamo identificare tramite il numero riportato all’interno del simbolo di riciclo (tre frecce):

  1. PET (polietilene tereftalato) – usato per bottiglie di plastica.
  2. HDPE (polietilene ad alta densità) – utilizzato per tappi e contenitori rigidi.
  3. PVC (polivinilcloruro) – usato per tubature e materiali edili.
  4. LDPE (polietilene a bassa densità) – comune nei sacchetti di plastica.
  5. PP (polipropilene) – utilizzato per contenitori alimentari e automobili.
  6. PS (polistirene) – spesso impiegato per imballaggi in polistirolo.
  7. Misto – un insieme di plastiche difficili da riciclare.

Tra tutti questi tipi, il PET (1) e l’HDPE (2) sono le plastiche più facilmente riciclabili. Gli altri materiali, come PVC e PS, sono più difficili da trattare a causa della loro composizione chimica, che richiede processi di riciclo più complessi e costosi.

La plastica e il futuro

Oltre ai sette tipi principali, esistono molti altri tipi di plastica specializzata, utilizzata in settori come quello medico, aerospaziale e dei trasporti. Tuttavia, la crescente consapevolezza dell’impatto ambientale della plastica ha portato a un interesse sempre maggiore verso alternative sostenibili, come le bioplastiche e lo sviluppo di nuovi processi di riciclo.

Nonostante la plastica sia diventata una parte integrante delle nostre vite, risolvendo problemi ed esigenze molto diverse, il suo futuro dipenderà dalle soluzioni che riusciremo a trovare per ridurne l’impatto ambientale.

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